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28 febbraio 2020 17:47 - Benny1959
Commento questo post già datato, atteso che la Wind, malgrado abbia perso in giudizio di 1° e 2° grado del Tribunale di Taranto, persiste nel richiedere l'addebito di 35 euro per ogni cambio di gestore. Ciò che colpisce tuttavia è che la risposta data dal moderatore alla signora Marta di La Spezia (che ha aperto la discussione nel 2017), sia che questa NON ABBIA RAGIONE, come invece, al contrario, è stato dimostrato in giudizio con 2 sentenze del 2016.
Suggerisco quindi di prendere con le molle i consigli forniti...
26 febbraio 2018 13:44 - tibe77
Ricordo che se si sta pagando il modem a rate in quanto ottenuto in vendita abbinata, tali obbligo al pagamento ancora sussiste e va indicato nella raccomandata AR (che va spedita spillata senza busta) se si intende pagare le rate residue con unica maxirata (es.36 rate residue delle 48 totali) oppure periodicamente come prima.
13 febbraio 2018 11:24 - Cab1
Buongiorno cara Marta, non so chi ti abbia detto che dipende dalla raccomandata, io HO PROVVEDUTO AD INVIARE LA RACCOMANDATA AR nei termini indicati, il passaggio ad altro operatore è avvenuto, ho pagato il canone fino al momento della migrazione, ma ciò nonostante WIND continua a chiedermi a mezzo studio legale Corsi il costo di 35€ per “Costo di attività di migrazione servizio verso altro operatore”. Lo studio legale Corsi mi dice che questo costo NON è Nè PENALE Nè COSTO DI DISATTIVAZIONE, e quindi è tutto dovuto, come previsto dal decreto Bersani. No comment..
6 dicembre 2017 15:11 - GKIM48
Un commento ulteriore al balzello di 35€ per “costo per attività di migrazione servizio verso altro operatore” (come da bolletta Wind) in assenza di comunicazione di disdetta via Raccomandata. Forse che l'inviare a Wind una raccomandata - che si paga al servizio postale - riduce di un epsilon o addirittura annulla il costo del lavoro che deve essere eseguito da un operatore della Wind per consentire la migrazione? o piuttosto aumenta i costi di gestione della pratica? (me ne vengono almeno due banalissimi in mente: ricezione ed archiviazione fisica della raccomandata). Se poi considero la mia esperienza personale il discorso diventa ancor più pesante: per comunicare il recesso. in considerazione della mia pessima esperienza con il pessimo servizio 155, mi sono recato presso un Negozio TIM della mia città. Ebbene, l'operatore al banco si è guardato bene dal dirmi che il mancato invio della comunicazione di recesso via raccomandata mi sarebbe costato 35€!
6 dicembre 2017 13:14 - GKIM48
Potrei ripetere pari pari la stessa esperienza, con il non piccolo particolare che con migrazione avvenuta in TIM ufficialmente in data 6 ottobre 2017, oggi mi è stata recapitata via mail una bolletta wind di oltre 90 euro (comprensivi dei costi (?) di migrazione) per servizi resi fra il 24 settembre e il 13 novembre 2017
. Con l'aggravante che pur essendomi recato in un Negozio WIND per chiedere informazioni su come effettuare la disdetta del contratto, nessuno mi ha detto che avrei dovuto inviare una raccomandata. Io non avrò letto con attenzione l'avviso sulle modifiche contrattuali, ma loro ci giocano sopra, mentre l'AGCOM si occupa dei massimi sistemi senza sanzionare "seriamente" le pratiche degli operatori, anzi approvandone senza alcun serio controllo preventivo delle offerte, in attesa delle proteste degli utenti
24 novembre 2017 12:35 - LuciaV
Salve
faccio presente che il tribunale di Taranto, sez. II civile, sentenza 28.09.2016 n.2707 stabilisce che un operatore non può imporre costi per il recesso.
Il Tribunale di Taranto conferma in toto la sentenza del Giudice di Pace, appellata dal WIND, rigettando tra l'altro la posizione dell'AGCOM.

Ha stabilito infatti che:
le disposizioni introdotte dal decreto Bersani altro non sono che una conferma della interpretazione sulla gratuità del recesso.
Nell'intenzione del legislatore il recesso non deve comportare un costo.
Il legislatore intende infatti favorire la concorrenza piena nel mercato della telefonia eliminando i costi correlati al recesso operato dall'utente - parte debole del rapporto.
Il costo di disattivazione e ancora più quello di migrazione, non sono giustificabili perché si finirebbe per rendere oneroso il recesso che invece la legge ha voluto gratuito.
SOLO I COSTI DIVERSI, E QUINDI NON STRETTAMENTE CORRELATI AL RECESSO, POTREBBERO ESSERE SOPPORTATI DALL'UTENTE.
Ci si chiede come mai l'AGCOM, che dovrebbe tutelare l'utente facendo sì che gli operatori rispettino la legge, ha invece autorizzato questi ultimi ad applicare costi vietati alla disdetta del contratto. l'AGCOM chi tutela veramente?

Comunque che quei costi sono del tutto ingiustificati è banalmente vero. Si cambia l'operatore telefonico per risparmiare, magari in un anno, tipo 80,00€, mentre ci si ritrova che con questi costi di attivazione e disattivazione, quel risparmio non solo è bruciato, ma praticamente uno paga di più.
E tutto questo raggiro per non rendere evidenti il vero prezzo dell'abbonamento, che peraltro non è neanche più di 1 mese ma di soli 4 settimane, frequenza di fatturazione introdotta dall'oggi al domani, come frutto di un atto da prestigiatore, con i risultato ottenuto dagli operatori di un aumento netto delle tariffe del 9%
E per gli utenti un aumento netto dei costi della stessa percentuale, così in un batter di ciglio.
Alla faccia di Bersani e di tutti noi utenti.

A questo punto dunque è più che opportuno fare in modo che l'intenzione del legislatore venga sistematicamente applicata e non che bisogna ogni volta andare a intasare le aule del tribunale per ottenere un diritto già acquisito e stabilito dalla legge.
Voi avete intenzione di fare qualcosa in merito?
24 gennaio 2017 21:16 - Vietnamita
... Marta, stai più attenta...!!! nella fattura che hai indicato c'è proprio scritto, se non accetti la modifica del contratto da parte di Wind, devi per forza inviare una raccomandata r.r. citando l' Art. 70 dove comunichi che chiedi di passare ad un altro operatore senza l' addebito di penali, costi ecc. ecc.
Dispiace più a me che a te regalare denaro alle compagnie telefoniche per un semplice passaggio di operatore, Un saluto.
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