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24 agosto 2016 10:09 - Stefano67
Grazie per la risposta al quesito di interesse personale relativo al ricorso. Ero però particolarmente interessato alle informazioni riguardanti l’aspetto di interesse più generale del problema. Forse dal mio precedente resoconto non emerge con chiarezza che, almeno in via Cavour, il Comune di Nettuno non garantisce l’attraversamento in sicurezza ai pedoni abili e, soprattutto, a quelli invalidi. Da questa inadempienza, il Comune trae, sicuramente inconsapevolmente, un profitto. Ripropongo quindi il quesito originale: è possibile, come singolo cittadino o associazioni per la tutela dei diritti, intraprendere delle azioni per evitare che tutto questo continui ad avvenire? Basterebbe riuscire a costringere il Comune a predisporre le strisce zebrate nelle aree di attraverso pedonale in corrispondenza degli scivoli per gli invalidi. Riguardo al ricorso, ho ben compreso dalla sua risposta che la mia posizione erronea è conseguenza dell’ignoranza dell’ art. 158, comma 2, lettera g; questa mancanza mi ha impedito fino a ieri di prendere in considerazione la possibilità che possano esistere scivoli per invalidi senza sbocco. Un po’ come non ho mai considerato la possibilità che possano esistere entrate e uscite di gallerie senza un tunnel che le colleghi. Ma se il codice le contempla... Dimentico che la legge non è condizionata dalla logica. Io ero convinto che lo scivolo per invalidi servisse per consentire ad una carrozzina di accedere al piano stradale e da qui, sfruttando passaggi o attraversamenti pedonali, di accedere al marciapiede opposto, a parcheggi o qualsiasi altra area individuabile. La conseguenza di questa legge illogica rende legale ciò che sta avvenendo a Nettuno, dove questi scivoli inutili (in quanto inutilizzabili dall’invalido) sono utilizzati per pescare in contravvenzione gli automobilisti. Non importa se automobilisti in buona o malafede. Converrà che se vi fossero le strisce zebrate sarebbero molti di meno gli automobilisti che cascano nella rete; verosimilmente rimarrebbero solo quei pochi in malafede. Quindi, oltre a garantire l’attraversamento in sicurezza anche agli invalidi, si farebbe anche un bell’atto di giustizia. Comunque, pagherò per questa mia ignoranza e, in futuro, mi accerterò sempre di visualizzare il profilo del marciapiede; prima, quando possibile, o dopo aver parcheggiato, anche in assenza di strisce, percorsi segnati cartelli ecc. Tuttavia, anche la sua spiegazione mi crea qualche grattacapo: perché se si trattasse di “ un abbassamento del marciapiede parte di un passo carrabile senza relativa segnaletica” potrei fare ricorso con buone chance di vincere? Non capisco perché l’abbassamento del marciapiede parte di un passo carrabile necessita di segnaletica mentre lo scivolo no. Gli scivoli di cui parlo sono abbassamenti di marciapiede e sono sicuramente meno visibili di un passaggio carrabile, che ha un’estensione in altezza oltre che al suolo. Sarà di nuovo un problema di ignoranza (o di logica?)
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