Grazie per la risposta al quesito di interesse personale
relativo al ricorso. Ero però particolarmente interessato
alle informazioni riguardanti l’aspetto di interesse più
generale del problema. Forse dal mio precedente resoconto
non emerge con chiarezza che, almeno in via Cavour, il
Comune di Nettuno non garantisce l’attraversamento in
sicurezza ai pedoni abili e, soprattutto, a quelli invalidi.
Da questa inadempienza, il Comune trae, sicuramente
inconsapevolmente, un profitto. Ripropongo quindi il quesito
originale: è possibile, come singolo cittadino o
associazioni per la tutela dei diritti, intraprendere delle
azioni per evitare che tutto questo continui ad avvenire?
Basterebbe riuscire a costringere il Comune a predisporre le
strisce zebrate nelle aree di attraverso pedonale in
corrispondenza degli scivoli per gli invalidi. Riguardo al
ricorso, ho ben compreso dalla sua risposta che la mia
posizione erronea è conseguenza dell’ignoranza dell’
art. 158, comma 2, lettera g; questa mancanza mi ha impedito
fino a ieri di prendere in considerazione la possibilità
che possano esistere scivoli per invalidi senza sbocco. Un
po’ come non ho mai considerato la possibilità che
possano esistere entrate e uscite di gallerie senza un
tunnel che le colleghi. Ma se il codice le contempla...
Dimentico che la legge non è condizionata dalla logica. Io
ero convinto che lo scivolo per invalidi servisse per
consentire ad una carrozzina di accedere al piano stradale e
da qui, sfruttando passaggi o attraversamenti pedonali, di
accedere al marciapiede opposto, a parcheggi o qualsiasi
altra area individuabile. La conseguenza di questa legge
illogica rende legale ciò che sta avvenendo a Nettuno, dove
questi scivoli inutili (in quanto inutilizzabili
dall’invalido) sono utilizzati per pescare in
contravvenzione gli automobilisti. Non importa se
automobilisti in buona o malafede. Converrà che se vi
fossero le strisce zebrate sarebbero molti di meno gli
automobilisti che cascano nella rete; verosimilmente
rimarrebbero solo quei pochi in malafede. Quindi, oltre a
garantire l’attraversamento in sicurezza anche agli
invalidi, si farebbe anche un bell’atto di giustizia.
Comunque, pagherò per questa mia ignoranza e, in futuro, mi
accerterò sempre di visualizzare il profilo del
marciapiede; prima, quando possibile, o dopo aver
parcheggiato, anche in assenza di strisce, percorsi segnati
cartelli ecc. Tuttavia, anche la sua spiegazione mi crea
qualche grattacapo: perché se si trattasse di “ un
abbassamento del marciapiede parte di un passo carrabile
senza relativa segnaletica” potrei fare ricorso con buone
chance di vincere? Non capisco perché l’abbassamento del
marciapiede parte di un passo carrabile necessita di
segnaletica mentre lo scivolo no. Gli scivoli di cui parlo
sono abbassamenti di marciapiede e sono sicuramente meno
visibili di un passaggio carrabile, che ha un’estensione
in altezza oltre che al suolo. Sarà di nuovo un problema di
ignoranza (o di logica?)