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11 agosto 2018 22:14 - savpg8801
Sono iscritto dalla nascita(del FSE naturalmente)e fra i primi a notare diverse pecche ed incongruenze che, peraltro, ho già descritte anche in altri threads di qualche anno fa.
Molti interventi anche al servizio tecnico non hanno dato frutti. Il n.verde, adesso dedicato, non sa mai nulla. Infatti da poco hanno rifatto look e norme comportamentali, non ultima la procedura di "logon", prima più semplice e memorizzabile in alcuni browsers internet. Ora obbligano il povero utente a soccombere a questa complicata procedura. Infatti chiunque titolare del FSE deve per forza avere un cellulare(o smartphone). Deve ricevere un codice via sms per poter procedere inserendolo nel PC o altro device (che se è lo stesso del sms complica le cose sovrapponendosi procedure complicate). Tutto in vantate manovre perseguenti lo scopo di maggior sicurezza.
C'è un problema che i capoccioni analisti decisionali non hanno valutato, magari dicendo che è imposto da norme europee o altro (magari per togliersi la responsabilità di poltrona).
Vengo al dunque. Tanti utenti del FSE sono anziani o non possiedono cellulari, anche perchè li rifiutano per vari motivi.
Avendolo, il cellulare può essere non attivo o per mancanza di campo, o scarico, o introvabile al momento. Oppure Non ricevere subito l'SMS, talchè l'utente ci riprova e si accavallano due ritorni di codice. Qui il bello: un casino pazzesco ammesso che l'utente abbia anche fretta.
E poi ci sono altri motivi.
Ma veniamo a quello che va sul fascicolo. Innanzi tutto, non tutte le realtà ausl sono uguali.
Per esempio nella mia "Romagna", dopo anni di lamentele mai ascoltate( ovvero dicendo che nessuno sa niente-omertà forse) i referti citologici urinari non vanno su elettronico ma seguono sempre una via cartacea-corriere-piccione obbligando il paziente a farsi viaggi per il ritiro.
Altra fra le tante, viene considerato solo l'ingresso di referti(dignostici visite strumentali...) ma niente immagini o altro occupante memoria(poveretti..ne hanno poca e i soldi sono scarsi per un po' di fosforo in più).
Ed ancora tutto ciò che è eseguito da strutture più o meno accreditate bisogna caricarselo da se con scannerizzazioni, salvataggi di files più o meno zippati, copiati da cd-quando vi siano o immagini foto di eco ecc. e altre procedure.
Ma pensiamo(pensano) che tutta la folla dei pazienti sia in grado di fare tante ed altre cose per avere un mero elenco di storia documentaria, ma nulla di realmente utile quale un "diario clinico" un sunto diagnostico tale da poter mettere in grado- in caso di emergenza- chiunque e qualunque operatore più o meno sanitario ad operare con massima operatività magari con target salvavita come può essere un incidente? Una sorta di sunto fatto dal medico di famiglia che deve(dovrebbe) tenere le redini della baracca?!
Si pensa proprio che l'elenco infinito di prestazioni, ricette, medicinali, referti ecc. prodotto in via cronologica durante gli anni possa dare delle giuste e immediate indicazioni sullo stato "al momento" del paziente? Vabbè ha avuto prescritto dell'aspirina, ma poi ha avuto reazioni allergiche e l'ha smessa... dove sta scritto?
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Come in altri comparti anche di non sanità la storia della privacy ha solo complicato la vita alla gente e non solo non ha perseguito gli scopi istituzionali, ma ha contribuito a mettere paletti in ogni atto e a divulgare anzichè nascondere. Questo anche grazie alla messa in opera di sistemi consortili di lavoro dati a terze parti(spesso non seri e comunque interessati a vendere le informazioni. Una piccola prova ne sia la "scoperta"(dell'acqua calda) del sommerso informativo all'interno dei cosiddetti"social" dove, in parte occultamente, ma in parte anche coscientemente, i patiti divulgano anche il numero delle loro mutande(non si sa mai).
10 agosto 2018 22:27 - Cristina Ciccarelli
In teoria è un procedimento rispettabile ma calandolo alla realtà italiana è utopia, sanità e socio sanitario sono comparti pieni di aree grigie clientelare opacità di varia natura negligenze diffuse ecc potrsi continuare all'infinito perché è il comparto più 'macabro' ed i giornali tv ne danno notizie parziali che meriterebbero degli approfondimenti perché si tratta di SALUTE E SICUREZZA i due pilastri fondamentali.

mi sono trovata in questo comparto ANCHE PER MOTIVI PROFESSIONALI e condanno da sempre coloro che lavorando al suo 7nterno non hanno mai depositato e presentato denunce, predicano bene razzolando male ed in molte -comparto prettamente femminile- mi presero di mira ogni volta che denunciavo irregolarità perché mi sono sempre rifiutata di compromettere la mia professionalità, la reputo la compromissione più grave che innesca contro chi la accetta una diffidenza costante e giustificata. Chi compromette la sua professiine accetta e fa speculazione, sono aspetti correlati.

sul rispetto della privacy rido perché spesso non sanno cosa sia, neanche il significato di dati sensibili, è un marasma di fiumi di parole sparate a casaccio e tanto per far presenza...addirittura c'è chi prende dati dalla documentazione vera o presunta per diffonderli, scrivo vera o presunta perché spesso i dati sono sbagliati per motivi vari, nessuno o quasi controlla, i database dei comparti saranno tutti o quasi scritti amano quindi incomprensibili perché odiano la tecnologia e i suoi vantaggi tra i quali la trasparenza e perché non la sanno usare, le omissioni sono quotidiane e tutto questo marasma è sempre il frutto del clientelare che viene nominato poco perché in molti ne fanno parte, ad ogni livello sanitario socio sanitario.

c'è chi fa sesso nelle strutture pubbliche durante l'orario di lavoro chi molesta le persone che entrano nelle strutture per motivi vari e molto altro ancora di deviato, la videosorveglianza ancora è troppo limitata se non quasi inesistente quando invece questo comparto DOVEVA ESSERE IL PRIMO AD ESSERE VIDEOSORVEGLIATO 24 su 24 perché ci gira di tutto.

mi sono dilungata perché ritengo giusto denunciare questo schifo e perché sono tutti aspetti correlati e i comparti -esattamente come i diritti- vanno osservati e sviscerati a 360 gradi.
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