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2 aprile 2015 13:18 - interferenza
Tengo a precisare che Interferenza s.r.l. non effettua addebiti arbitrari sulle carte di credito dei suoi clienti, ci mancherebbe...
Tali addebiti vengono effettuati esclusivamente quando è attiva la modalità di rinnovo automatico, la cui disattivazione o attivazione può essere richiesta in qualunque momento e gratuitamente.

Lo scopo di questa modalità è solo quello di rendere le procedure di rinnovo meno onerose e più semplici per i nostri clienti, certamente non quello di vessarli in alcun modo.

Nel caso specifico, il Sig. Stefano ha acquistato un servizio il cui rinnovo è automatico e tacito, come chiaramente indicato nelle condizioni di acquisto che lui stesso ha dichiarato di aver letto ed accettato quando ha effettuato l'ordine sul nostro sito web.
Lui afferma che non sia vero ma chiunque può verificare il contrario provando ad effettuare (anche senza concluderlo) un ordine sul nostro sito web.

Semplicemente non si è curato di contattarci per precisare/variare la modalità di rinnovo del suo account nè di dare per tempo disdetta del servizio, lasciando che si rinnovasse automaticamente.
Data la completa incuria dimostrata, sollevare pubbliche accuse piuttosto serie come questa (che possono costituire anche una solida base per una denuncia per diffamazione...) ci sembra francamente del tutto fuori luogo.

Al di là delle questioni di Diritto che motivano già da sè il rifiuto di un rimborso aggiungo anche che nel momento in cui viene effettuato l'addebito ed il rinnovo del servizio vengono sostenuti anche dei costi da parte nostra quali, ad esempio, il costo relativo al rinnovo del dominio.

All'altro Signore che ha postato il suo commento chiedo di fornirci gli estremi della email a cui si riferisce, perché è nostra abitudine accogliere le richieste di disdetta/cessazione del servizio che riceviamo via email, proprio per venire incontro ai nostri clienti ed alleggerire i loro oneri, nonostante le condizioni d'acquisto indichino la Raccomandata A.R. come mezzo per comunicare la disdetta, più che altro per garantire meglio il cliente dato che le email non sono un mezzo certo di trasmissione.
Riguardo la ditta non più esistente chiedo a lui di spiegare perché non ha proceduto a comunicare la cessazione dell'attività ai suoi fornitori con i quali aveva un contratto a rinnovo tacito in essere e perché ha utilizzato una carta di credito di un soggetto diverso dal cliente che ha stipulato il contratto.

Ci si accusa con molta leggerezza su basi del tutto infondate ma viceversa vedo tutta una serie di irregolarità e inadempienze da parte chi lo fa.

Ricordo a chi ritiene di aver subito un torto che siamo in uno Stato di Diritto e che se davvero ritiene di aver subito un torto può appellarsi alla Giustizia, che è e deve restare la via maestra e che non può essere sostituita con la facile e vigliacca alternativa della pubblica diffamazione.
27 agosto 2014 17:45 - paroma62
Buongiorno, mi trovo purtroppo anche io nella stessa situazione con questi signori ai quali era stato comunicato con email la cessazione dell'attività alla quale era intestato il dominio e il servizio.
Hanno emesso fattura per la seconda volta ad una ditta non più esistente prelevando, senza darmene comunicazione e/o richiederne l'autorizzazione, l'importo di euro 120,78 dalla mia carta di credito, utilizzata per i rinnovi precedenti e non intestata né alla ditta e né al titolare della ditta, ma al sottoscritto che si è prestato unicamente per facilitare le operazioni, creandomi serie difficoltà. Nonostante abbia dimostrato che il prelievo non fosse lecito, si stanno appellando a mille motivi, cercando ogni pretesto possibile per non effettuare il rimborso. Un vero incubo! Ho lavorato con ARUBA, ARMADA e altri fornitori di servizi web e mai mi è capitata una cosa del genere! Sarei curioso di sapere da Stefano come si è risolta la sua questione!
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