Tengo a precisare che Interferenza s.r.l. non effettua
addebiti arbitrari sulle carte di credito dei suoi clienti,
ci mancherebbe...
Tali addebiti vengono effettuati esclusivamente quando è
attiva la modalità di rinnovo automatico, la cui
disattivazione o attivazione può essere richiesta in
qualunque momento e gratuitamente.
Lo scopo di questa modalità è solo quello di rendere le
procedure di rinnovo meno onerose e più semplici per i
nostri clienti, certamente non quello di vessarli in alcun
modo.
Nel caso specifico, il Sig. Stefano ha acquistato un
servizio il cui rinnovo è automatico e tacito, come
chiaramente indicato nelle condizioni di acquisto che lui
stesso ha dichiarato di aver letto ed accettato quando ha
effettuato l'ordine sul nostro sito web.
Lui afferma che non sia vero ma chiunque può verificare il
contrario provando ad effettuare (anche senza concluderlo)
un ordine sul nostro sito web.
Semplicemente non si è curato di contattarci per
precisare/variare la modalità di rinnovo del suo account
nè di dare per tempo disdetta del servizio, lasciando che
si rinnovasse automaticamente.
Data la completa incuria dimostrata, sollevare pubbliche
accuse piuttosto serie come questa (che possono costituire
anche una solida base per una denuncia per diffamazione...)
ci sembra francamente del tutto fuori luogo.
Al di là delle questioni di Diritto che motivano già da
sè il rifiuto di un rimborso aggiungo anche che nel momento
in cui viene effettuato l'addebito ed il rinnovo del
servizio vengono sostenuti anche dei costi da parte nostra
quali, ad esempio, il costo relativo al rinnovo del
dominio.
All'altro Signore che ha postato il suo commento chiedo di
fornirci gli estremi della email a cui si riferisce, perché
è nostra abitudine accogliere le richieste di
disdetta/cessazione del servizio che riceviamo via email,
proprio per venire incontro ai nostri clienti ed alleggerire
i loro oneri, nonostante le condizioni d'acquisto indichino
la Raccomandata A.R. come mezzo per comunicare la disdetta,
più che altro per garantire meglio il cliente dato che le
email non sono un mezzo certo di trasmissione.
Riguardo la ditta non più esistente chiedo a lui di
spiegare perché non ha proceduto a comunicare la cessazione
dell'attività ai suoi fornitori con i quali aveva un
contratto a rinnovo tacito in essere e perché ha utilizzato
una carta di credito di un soggetto diverso dal cliente che
ha stipulato il contratto.
Ci si accusa con molta leggerezza su basi del tutto
infondate ma viceversa vedo tutta una serie di irregolarità
e inadempienze da parte chi lo fa.
Ricordo a chi ritiene di aver subito un torto che siamo in
uno Stato di Diritto e che se davvero ritiene di aver subito
un torto può appellarsi alla Giustizia, che è e deve
restare la via maestra e che non può essere sostituita con
la facile e vigliacca alternativa della pubblica
diffamazione.
27 agosto 2014 17:45 - paroma62
Buongiorno, mi trovo purtroppo anche io nella stessa
situazione con questi signori ai quali era stato comunicato
con email la cessazione dell'attività alla quale era
intestato il dominio e il servizio.
Hanno emesso fattura per la seconda volta ad una ditta non
più esistente prelevando, senza darmene comunicazione e/o
richiederne l'autorizzazione, l'importo di euro 120,78 dalla
mia carta di credito, utilizzata per i rinnovi precedenti e
non intestata né alla ditta e né al titolare della ditta,
ma al sottoscritto che si è prestato unicamente per
facilitare le operazioni, creandomi serie difficoltà.
Nonostante abbia dimostrato che il prelievo non fosse
lecito, si stanno appellando a mille motivi, cercando ogni
pretesto possibile per non effettuare il rimborso. Un vero
incubo! Ho lavorato con ARUBA, ARMADA e altri fornitori di
servizi web e mai mi è capitata una cosa del genere! Sarei
curioso di sapere da Stefano come si è risolta la sua
questione!