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30 ottobre 2019 10:40 - mario6193
Aver a che fare con Poste Italiane vuole dire dovere reclamare "ad ogni piè sospinto"!
Esperienza diretta da decenni.
Al punto che merita di essere oggetto di reclamo anche l'aspetto stesso del reclamo, poiché non è nemmeno facile reclamare!
Comunque voglio dare il mio contributo prendendo spunto dai commenti di "damar".
1) Per i "comuni mortali" per collegare univocamente la ricevuta di ritorno col contenuto della busta ovvero dimostrare che si è consegnato il contenuto e non la sola busta occorre creare un'invio senza busta, chiamato "plico postale", che si ottiene, appunto, con un pò d'inventiva quando esso è composto da più fogli, ripiegando il documento, spedendolo poi senza busta in modo che i timbri di raccomandazione siano apposti direttamente sul documento e non sulla busta.
Se il peso del plico rientra in quello standard, consiglio di porre attenzione anche a non confezionarlo in maniera da renderlo non standard (ad esempio con graffette o lati aperti) per evitare il raddoppio dell'affrancatura.

Un espediente che io uso (che però non ha, intuitivamente, la stessa efficacia in caso di malafede del ricevente e dunque da utilizzare solo in taluni casi) è quello di usare sì la busta, ma annotarvi la dicitura "Contiene (descrizione del docuemento) (numero) del (data)"; ovviamente occorre ritenere fotocopia della busta.

Per il resto delle osservazioni di "damar", tutte corrette, la maniera più efficace rimane quella di reclamare; visto che Poste Italiane, almeno on-line, fa impazzire con i menù a tendina, fare sempre 1 reclamo per ogni aspetto (così, almeno, aumenta il numero dei reclami).
Nella maggior parte dei casi le risposte sono frasi fatte ed insoddisfacenti, ma il numero dei reclami incide sull'indice di qualità dei vari uffici postali (e dunque, si spera, sui bonus) e può poi servire a farne uno grande, dimostrando che non li risolvono.

Non credo ci sia una percentuale sugli incassi a favore degli impiegati (a parte, forse, qualche bonus di risultato); per esempio a me è successo di scoprire che il Software utilizzato per l'affrancatura, quando un invio più pesante di 20 grammi viene pesato (è la prima operazione che fa l'operatore) propone sempre la tariffa non standard, mentre in realtà, per essere non standard occorre sforare anche la dimensione (altrimenti rientra nel formato medio standard, una sega mentale unica di Poste Italiane, che è leggermente meno costosa dell'extra standard ed in pratica corrisponde, pur superando i 20 grammi, al formato A5).
Ebbene, se uno non se ne rende conto, l'Operatore, nel mio caso involontariamente, omette di selezionare sul suo monitor il formato corretto e sempre addebita il formato extra standard.
15 gennaio 2017 15:00 - Luspo
Se dovete spedire qualcosa e cercate rapporti qualità/prezzo, io vi consiglio spedirecomodo.
12 maggio 2011 9:29 - damar
Non è mai piacevole dover spedire una raccomandata: da una parte ti concedono il diritto di far valere le tue ragioni, dall'altra occorre sborsare una somma non indifferente per esercitare questo diritto (e anche quando arriva la ricevuta di ricevimento non ho mai capito come si dimostra che non ho spedito solo una busta vuota).
A parte questo, uno non pensa di doversi preparare studiando pagine e pagine di regolamenti in continua evoluzione ogni volta che entra in un ufficio postale: e anche se lo facessi non sono sicuro di non cadere nel tranello comunque.
Per spedire una raccomandata a/r occorre compilare un modulo, che naturalmente non è mai disponibile e va richiesto allo sportello inserendosi abilmente tra un cliente e l'altro. Chiedi il tuo modulo e "naturalmente" ti viene consegnato quello della raccomandata 1, ormai chi fa più una raccomandata a/r normale... E' difficile notare la differenza, probabilmente non c'è nemmeno differenza, del resto l'impiegato ti avrebbe chiesto qualcosa sulle tue intenzioni se ci fosse differenza. Anche nella vostra scheda si elencano le caratteristiche dei vari servizi ma non ci sono riferimenti tariffari, troppo lungo diventerebbe elencare tutti i casi possibili. Però al momento di pagare la differenza c'è, eccome: per una busta di 21 grammi (sarà tarata correttamente la bilancia? che arrotondamento usa?) finisci di pagare 9,00 euro invece di 4,50 (solamente il doppio) e non ti importava niente che arrivasse in un giorno o in un mese (intanto hai la ricevuta che fa fede) o addirittura che arrivasse o no (intanto hai la ricevuta). Non sarà che con tutte queste privatizzazioni agli impiegati tocca una percentuale sugli incassi? E' davvero brutto dover essere sempre pronti a difendersi da qualche piccola truffa, ma anche dover lavorare con la direttiva di spillare il massimo possibile da chi ti capita a tiro...
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