In effetti sono centinaia i pacchi di integratori
perfettamente leciti che con questo escamotage le dogane
rispediscono al mittente oppure mandano al macero (dipende
da cosa è specificato sulla dichiarazione doganale da chi
invia la merce) siamo di fronte ad una errata
interpretazione del Regolamento IOC.1001. Le dogane
ritengono che se le quantità eccedono l'uso personale per
30 gg. la situazione è "non sanabile", mentre la norma non
dice questo, ma solo che deve essere applicata la tassazione
pari all'IVA vigente per la tipologia di merce. La quantità
importata non deve eccedere il consumo individuale per 30
giorni solo nel caso in cui non venga applicata alcuna
imposta, in tutti gli altri casi è perfettamente lecito
importare ad esempio un quantitativo superiore al consumo
mensile, ma si paga l'IVA dovuta. Ritengo che sia un
tentativo maldestro delle dogane e degli USMAF-SASN o forse
addirittura del Ministero della Salute, per contrastare un
fenomeno ormai dilagante, il commercio di integratori su
internet, ma questa è un'opinione personale.
6 gennaio 2019 18:14 - ALpacino
Ho fatto un acquisto via internet di Integratori ad uso
personale. Mi sono arrivate le carte da parte della Dogana
da compilare. Inviato il tutto ho ricevuto come risposta
"NON AMMESSO" e come motivazione "Quantità superiore ad uso
personale". Nello stesso documento viene riportato una sorta
di regolamento, IOC 1001. Chiedo gentilmente, dopo aver
letto tale documento dove, nello stesso, viene citato il
quantitativo espresso in kg piuttosto che, come gli
operatori della Dogana verbalmente mi hanno riferito, "la
cura non deve superare il mese, nella dose quotidiana".
Grazie